Rata del mutuo alta: controlli dell’AdE – Rosso Mattone Case

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Rata del mutuo alta: controlli dell’AdE

Giuseppe Papale, ti ricorda che se compri casa facendo ricorso a un mutuo, che se la rata è troppo alta rispetto alle capacità di reddito rischi un accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate col redditometro, può verificare se dietro alle operazioni di mutuo ipotecario non si nascondano episodi di evasione fiscale. Il meccanismo di controllo si attua grazie all’incrocio di diversi dati tra cui il valore dell’immobile, i termini del mutuo richiesto e il rapporto tra rata mensile da pagare e stipendio percepito dal sottoscrivente. In generale le banche non concedono mutui più elevati dell’80% del valore dell’immobile e valutano con attenzione la capacità reddituale dei richiedenti, in modo da verificare la sostenibilità del finanziamento erogato. Gli istituti, infatti, strutturano il prodotto tenendo presente che l’esborso mensile non sia troppo oneroso rispetto allo stipendio. In alcuni casi, però, il sottoscrivente potrebbe avere accesso ad altre entrate economiche e la rata del mutuo potrebbe arrivare a superare l’ammontare dello stipendio. Dato che l’Agenzia delle Entrate controlla solo i movimenti bancari e i saldi del conto corrente, se le uscite superano del 20% il totale delle entrate in un anno senza un’esatta corrispondenza con la dichiarazione dei redditi, il fisco fa scattare una verifica. Ricorda che in caso di accertamento l’onere della prova è a carico del cittadino: sarà quindi necessario raccogliere tutti i documenti utili a provare che non sussista evasione fiscale. A confermare il fatto che debba essere il contraente del mutuo a dover dimostrare l’origine delle proprie entrate economiche, ci ha pensato di recente anche la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.124 del 21 gennaio 2020.

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