

Diciamo con una certa sicurezza che l’impianto elettrico negli appartamenti andrebbe rifatto dopo una trentina d’anni. I segnali potrebbero essere il contatore che salta frequentemente, visibili scintille all’attacco della spina di un apparecchio nella presa, peggio se si sente odore di plastica bruciata.
Rifare l’impianto di casa significa creare un impianto da capo, quindi verrà installato il quadro elettrico, tubi, cavi nuovi. Tutto ciò prevede un lavoro invasivo per la casa.
Con la manutenzione si procede invece, a mantenere in efficienza l’impianto esistente con aggiornamenti e la sostituzione dei cavi mediante le stesse canaline, oppure la sostituzione degli interruttori e delle placchette.
Nelle abitazioni di ultima generazione, a volte viene associato all’impianto elettrico quello di domotica, che permette l’utilizzo di dispositivi utili a gestire, anche a distanza, l’automazione degli impianti di casa (tapparelle, allarmi irragatori, videocamere, TV, ecc). Installare un impianto domotico consente di ottenere un maggior risparmio energetico, più comfort e sicurezza. La domotica nasce con lo scopo di migliorare la qualità della vita nelle case e negli edifici, collegando tutti i sistemi elettronici e informatici. Questo è possibile tramite una centralina di controllo e a sistemi ad essa interconnessi mediante protocolli wireless.
Ti suggerisco se decidi di intervenire sull’impianto elettrico di casa di rivolgerti a un elettricista che possa alla fine dell’intervento rilasciarti la dichiarazione di conformità (obbligatoria da ormai gli anni 90) che va consegnata anche in Comune con un progetto di massima dell’impianto, per avere accesso alle detrazioni fiscali.


