Imu per coniugi con residenze diverse: chi deve pagare l’imposta sulla casa? – Rosso Mattone Case

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Imu per coniugi con residenze diverse: chi deve pagare l’imposta sulla casa?

Le imposte sulla casa pesano molto nelle tasche degli italiani, per questo alcuni cercano il modo per non pagare o, quantomeno, ridurle.

Un esempio è quello di coniugi non separati, con residenza in due case diverse che devono versare l’Imu. Poniamo che marito e moglie siano entrambi titolari di una casa ciascuno, entrambe situate nello stesso Comune, e che decidono di spostare la propria residenza nei due rispettivi immobili, pur continuando a convivere sotto lo stesso tetto insieme ai propri figli. Non pagano l’Imu poiché ritengono di aver diritto all’esenzione poiché titolari di un’abitazione principale.

La normativa Imu prevede che l’abitazione principale sia quella in cui il proprietario e la sua famiglia dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Quindi, è necessario che ci sia la residenza ufficiale, pertanto, comunicandolo al Comune, si può ottenere l’esenzione; in caso di dimora abituale, non è sufficiente l’iscrizione all’anagrafe, ma è fondamentale abitare all’interno dell’immobile per la maggior parte dell’anno. La dimora abituale, dunque, al contrario della residenza, non viene riportata in un registro ma può essere accertata nel momento in cui risulta che il contribuente non vive effettivamente nell’abitazione.

Poichè un controllo incrociato, anche casuale di Polizia e Guardia di Finanza, delle utenze può facilmente far scoprire se la casa è abitata o meno (luce, gas, riscaldamento al minimo sono incompatibili con un uso quotidiano). Pertanto, si deve pagare Imu se residenza e domicilio non sono coincidenti. Entrambi tali elementi devono far capo allo stesso immobile per non pagare Imu e Tasi.