Il Fisco può rettificare il prezzo di una vendita? – Rosso Mattone Case

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Il Fisco può rettificare il prezzo di una vendita?

L’Agenzia delle Entrate può rettificare il prezzo di vendita di un immobile?

Stai attento a vendere o acquistare un immobile a un prezzo inferiore al valore di mercato.

Se sei un agente immobiliare non ti ingolosire a ritirare offerte troppo basse per la foga di “chiudere la trattativa”. Rispetta quelle che sono le valutazioni e l’etica professionale, anche per non creare successivi problemi a sprovveduti clienti.

Spero che non abbiate mai ricevuto un avviso dall’Agenzia delle Entrate in cui vi notifica che il prezzo di vendita dell’immobile compravenduto non risulta congruo rispetto i parametri OMI (osservatorio mercato immobiliare).

Ecco perché devi evitare come la peste chi si affida all'osservatorio Immobiliare per farti la valutazione del tuo immobile - Prodigio ImmobiliareI controlli di questo tipo sembra che siano diventati frequenti nel corso degli anni per evitare che ci siano tra le parti i così detti pagamenti “non dichiarati in atto”.

A volte, però, non si considerano situazione soggettive di necessità o oggettive di criticità sull’immobile che non lo rendono più di interesse nel mercato attuale. Ecco che il prezzo non corrisponde più al valore teorico.

Un altro campanello d’allarme scatta quando viene dichiarato un prezzo di vendita inferiore al prestito richiesto in banca ovvero al mutuo erogato. In questo caso accade che l’AdE pretenderà di correggere l’imposta di registro sul maggior valore aggiornato.

Per i motivi appena indicati gli ispettori del Fisco possono contestare un valore di vendita maggiore dell’immobile rispetto a quanto dichiarato nel contratto concluso richiedendo l’aumento dell’imposta di registro, come stabilito dalla legge 57 del DPR 131/1986, andrà sostenuto sia dal venditore sia dall’acquirente.

La Cassazione ha più volte spiegato, durante i ricorsi dei cittadini incastrati in queste verifiche piuttosto scoccianti che il solo utilizzo dei dati OMI non sia sufficiente per una formale rettifica del valore dell’immobile.

Piuttosto dovranno essere confrontati atti di compravendita relativi ad immobili della stessa tipologia di quello accertato, posti nella stessa zona ed aventi medesime condizioni manutentive, e quindi con parametri di valutazione simili.

L’Agenzia delle Entrate può richiedere il versamento dell’imposta a entrambe le parti indipendentemente dai loro pregressi accordi. Ma cosa può fare il venditore se l’acquirente decide di non pagare? Il venditore, in quanto debitore solidale paga l’intera cifra dell’imposta di registro chiedendo poi all’acquirente, secondo legge, il rimborso della parte a carico di quest’ultimo.

Prima che l’Agenzia delle Entrate rettifichi il prezzo di vendita di un immobile, gli acquirenti per evitare problemi di natura fiscale possono verificare il valore dell’immobile chiedendo una consulenza immobiliare ad un professionista che, affinchè non ci siano “allarmi rossi” di mal pensanti negli uffici pubblici, preparerà un contratto preliminare dettagliato tipo “atto definitivo” dove siano indicati anche le condizioni del pagamento dell’imposta di registro.

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